Sovraindebitamento: le principali novità del Codice della Crisi rispetto alla Legge 3/2012
Con l’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), avvenuta definitivamente nel luglio 2022, il legislatore ha riformato in modo profondo la disciplina del sovraindebitamento prevista dalla Legge 3/2012. L’obiettivo è stato quello di semplificare le procedure, uniformarle al diritto europeo e garantire una maggiore tutela per i debitori civili, i professionisti e i piccoli imprenditori.
1. Le procedure di composizione della crisi diventano più semplici e coordinate
La Legge 3/2012 prevedeva tre procedure distinte: il piano del consumatore, l’accordo di ristrutturazione dei debiti e la liquidazione del patrimonio. Il nuovo Codice le ha armonizzate in un unico sistema denominato “procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento”, con regole comuni e iter semplificato.
In particolare, viene introdotto il concetto di “concordato minore”, una procedura più snella destinata a piccoli imprenditori, artigiani e professionisti che intendono proseguire l’attività, evitando la liquidazione totale dei beni.
2. Maggiore tutela per il debitore onesto e meritevole
Una delle innovazioni più rilevanti riguarda la valorizzazione del principio di “meritevolezza”. Il giudice valuta la buona fede del debitore, ma con criteri più elastici rispetto alla Legge 3/2012. Non basta più un errore formale o un comportamento non impeccabile per perdere il diritto alla procedura: ciò consente di accedere più facilmente agli strumenti di risanamento.
Inoltre, il Codice prevede la possibilità di ottenere una seconda esdebitazione dopo almeno cinque anni dalla precedente, offrendo un’ulteriore chance di ripartenza per chi, nonostante gli sforzi, si trovi nuovamente in difficoltà.
3. Estensione della procedura anche al debitore incapiente
Una novità di grande impatto è la procedura per il debitore incapiente, introdotta per i soggetti che non dispongono di alcun patrimonio o reddito sufficiente a proporre un piano di pagamento. In questi casi, il tribunale può concedere l’esdebitazione integrale dopo la verifica della buona fede, liberando totalmente il debitore dai propri obblighi. È una misura di forte valore sociale, pensata per tutelare i più fragili.
4. Ruolo centrale degli Organismi di Composizione della Crisi (OCC)
Il Codice rafforza il ruolo degli OCC, che diventano veri e propri garanti della trasparenza e correttezza della procedura. Essi assistono il debitore nella predisposizione della domanda, nella trattativa con i creditori e nella gestione della liquidazione, riducendo tempi e costi.
Conclusione
Il nuovo Codice della Crisi ha rappresentato un’evoluzione significativa della Legge 3/2012, rendendo più accessibili e rapide le soluzioni per chi si trova in stato di sovraindebitamento. La riforma ha dato maggiore coerenza al sistema e ha introdotto strumenti più flessibili e solidali, capaci di coniugare giustizia economica e reinclusione sociale.